Museo del Reale Osservatorio Vesuviano

Il Reale Osservatorio Vesuviano, fondato nel 1841, è stato meta ambita di studiosi italiani e stranieri. L’elegante edificio borbonico è ora luogo destinato all’esposizione delle preziose collezioni mineralogiche, strumentali e artistiche, e di una ricca biblioteca storica. Guide esperte conducono il visitatore attraverso un affascinante viaggio nel mondo dei vulcani. Sono descritti i vari tipi di eruzioni e la loro pericolosità, per giungere al monitoraggio in tempo reale realizzato grazie ai sistemi di sorveglianza. Il Museo ospita antichi strumenti scientifici, utilizzati da scienziati e ricercatori nel corso dei secoli, alcuni dei quali sono di eccezionale importanza storica, come il sismografo elettromagnetico di Luigi Palmieri del 1856.

La lunga storia dell’Osservatorio, anche in relazione alle eruzioni del Vesuvio, e le sue vicissitudini sono tutte documentate nelle collezioni possedute dall’Ente, patrimonio unico al mondo nel suo genere per ricchezza e varietà. Le collezioni raccontano la storia del primo osservatorio al mondo, fortemente connessa con l’attività del Vesuvio, e la dedizione di tanti uomini di scienza che hanno dedicato la propria vita allo studio del vulcano.
L’Osservatorio possiede e custodisce le seguenti collezioni, uniche nel loro genere per elevato valore scientifico, documentario e artistico:
•    LIBRI ANTICHI A TEMA VULCANOLOGICO
•    RACCOLTA DI ROCCE, MINERALI, CENERI E ALTRI MATERIALI VESUVIANI DELLE ERUZIONI STORICHE 
•    REGISTRAZIONI SU CARTA AFFUMICATA DELL’ATTIVITA’ SISMICA VESUVIANA DAL 1900 AL 
•    STRUMENTI 
•    MAPPE E PLASTICI GEOLOGICI E 
•    FOTO E FILMATI D’EPOCA DI ERUZIONI (LASTRE E PELLICOLE)
•    GOUACHES DEL VESUVIO
•    MEDAGLIE DI LAVA


L’edificio storico
L’edificio fu realizzato in severo ordine neodorico, su progetto dell’architetto Gaetano Fazzini (1806- 1878); i lavori di costruzione impegnarono le maestranze dal 1841 fino al 16 marzo 1848, quando la sede venne consegnata definitivamente al direttore Macedonio Melloni, completa di tutte le decorazioni. L’inaugurazione era già avvenuta, però, nel 1845, in occasione del VII Congresso degli Scienziati a Napoli. 
La palazzina si erge su tre piani. La facciata volge a mezzogiorno e sfrutta due livelli con ingressi autonomi e corrispondenti in verticale, dei quali quello al piano nobile è l’ingresso monumentale, con un pronao delimitato da un colonnato, al quale si accede tramite una scala in pietra lavica raccordata a due rampe laterali. La facciata del primo piano è rivestita con blocchi di piperno e pietra lavica che incorniciano sei arcate con finestroni riquadri in mattoni intonacati. La facciata dell’ultimo piano è realizzata in mattoni, anch’essi intonacati, delimitata agli angoli da blocchi in pietra lavica. 
Sulla facciata principale sono presenti due meridiane per indicare l’ora solare ed i mesi dell’anno. Al centro una lapide rettangolare reca incisa un’iscrizione, che ricorda la fondazione dell’Osservatorio per volontà del re Ferdinando II di Borbone. 
Ampie e panoramiche terrazze, destinate anche alle osservazioni esterne, sono presenti sia al primo che al secondo piano. 
Al primo piano la sala di maggior pregio è l’elegante sala ottagona, destinata inizialmente ad ospitare il busto in marmo di Ferdinando II, realizzato per l’occasione da Tito Angelini (1804-1878) e, già da Melloni ritenuta la più idonea per l’alloggiamento di strumenti magnetici.
Al secondo piano si trova la Gran Sala – oggi Sala Palmieri – ornata con sei edicole inquadrate da lesene con capitelli e timpani decorati con cornici e iscrizioni in gesso. Le decorazioni del soffitto furono affidate a Gennaro Maldarelli (1795-1858) che adoperò la tecnica ad olio su tela “cruda”. I dipinti situati al centro raffigurano: Minerva che corona il Genio delle Scienze con vari putti ad accordo, Eolo che comanda ai venti  e La fucina di Vulcano. Ai lati estremi vi sono  le raffigurazioni di due eventi atmosferici: Una tromba d’aria  e Una tromba marina. Le tele offrono una rappresentazione dei fenomeni scientifico-meteorologici che richiamano i quattro elementi di aria, acqua, terra e fuoco, quest'ultimo simboleggiato da Vulcano. I quattro elementi hanno la funzione di incorniciare, sotto l’ellisse di un arcobaleno che li collega prospetticamente, il vero tema centrale: quello mitologico di Minerva, dea della Sapienza, che incorona Prometeo dispensatore del fuoco della conoscenza. Il soggetto è un omaggio allegorico alla benevolenza del Re Borbone verso le Arti e le Scienze della Terra. 
 

Mappa

Poligono GEO

Museo del Reale Osservatorio Vesuviano

Via dell'Osservatorio, Ercolano

Dove:
Via dell'Osservatorio, Ercolano

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Quando:

-
LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM
dalle 09:00 alle 14:00

-
LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM
dalle 09:00 alle 16:00

Prezzo:

€0.00

Telefono:

081 7777150
Richiedi Informazioni

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Informazioni aggiuntive

Prenotazioni:

L'accesso è gratuito e la durata della visita è di circa 90 minuti distribuita in tre turni di visita giornalieri:
- 09h00 - 10h30
- 10h30 - 12h00
- 12h00 - 13h30

Per ciascun turno il gruppo deve essere costituito al massimo da 50 persone.

La visita è accompagnata da guide specializzate, disponibili in inglese e francese.

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