Teatro Antico di Ercolano

Situato attualmente all'esterno degli Scavi di Ercolano, il teatro, ancora inglobato nel banco di tufo, fu scavato attraverso una serie di cunicoli nel Settecento. La visita si svolge attualmente attraverso una serie di rampe di scale e di cunicoli che permettono di vedere parti dell’edificio sotterrato, scendendo fino al piano dell’orchestra, pavimentata in marmo bianco. Lo spazio del palcoscenico è in gran parte occupato da due grandi piloni settecenteschi realizzati da Francesco La Vega per motivi statici. Il fronte scena presenta la porta regia al centro, le due porte hospitales ai lati e quattro nicchie laterali, dove originariamente erano collocate le statue recuperate negli scavi per cunicoli del principe d’Elboeuf, fra cui si ricordano quelle dette Piccola e Grande Ercolanese, ora conservate nel museo di Dresda.

Sepolto dall’eruzione del 79 d.C., fu il primo monumento ad essere scoperto nei siti vesuviani colpiti dal cataclisma. Fin dalla sua scoperta, suscitò grande interesse, nel corso del Settecento e dell’Ottocento, da parte dei colti viaggiatori che giungevano a Napoli da ogni parte d’Europa e diventò una tappa del Grand Tour.

Il monumento è ancora oggi accessibile attraverso le scale realizzate in età borbonica, scendendo a più di 20 metri sotto il materiale eruttivo.

Il percorso è concepito come una vera e propria esplorazione in un luogo unico e suggestivo, in cui sono presenti, oltre ai resti dell’antico edificio, reperti, graffiti lasciati nei secoli dai visitatori, che alla luce delle fiaccole attraversarono nel XVIII e XIX secolo le gallerie e i pozzi creati per penetrare nelle viscere dell’antica Ercolano, dove restano persino piccole stalattiti.

Di particolare interesse:

il reticolo di pozzi borbonici che rendono visitabile il monumento nelle sue parti essenziali (cavea, scale per l’accesso degli spettatori, orchestra, parodoi coperte dal tribunal, fronte scena);

la grandiosa galleria che consente di visitare il fronte scena alta circa 6 metri e lunga 23 m. Sulle due estremità, in corrispondenza dei tribunalia – una sorta di palco riservato ai magistrati di rango più elevato- in eccezionale stato di conservazione si trovano le due epigrafi dedicate a Marco Nonio Balbo e di Appio Claudio Pulcro, due importanti personaggi del I secolo a.C. rispettivamente il primo tribuno della plebe a Roma (32 a.C.) e governatore di Creta e Cirene, il secondo console di Roma nel 38 a.C.;

gli affreschi, che si possono ammirare lungo i cunicoli;

graffiti che ricordano il Grand Tour con firme che ripercorrono la storia moderna del sito;

le giovani stalattiti formate dalle acque calcaree percolanti della falda, nel corso dei 300 anni a partire dalla scoperta;

infine, in uno dei più antichi cunicoli, nel cunicolo di accesso al primo pozzo realizzato dal contadino Ambrogio Nocerino, detto “Enzechetta”, nel 1710, l’impronta della testa-ritratto del proconsole romano Marco Nonio Balbo, onorato benefattore della città di Ercolano, che si staccò dal resto del torso per la violenza dell’eruzione. L’impronta è rimasta impressa nello strato di ceneri, lapilli e fango, che, solidificandosi, ha prodotto uno strato di tufo vulcanico. Il busto con la testa ritratto di M. Nonio Balbo è esposto al Museo Nazionale di Napoli, come buona parte delle sculture in bronzo e marmo rinvenute durante gli scavi borbonici.

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Poligono GEO

Teatro Antico di Ercolano

Corso Resina 187, Ercolano

Dove:
Corso Resina 187, Ercolano

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Quando:

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SAB

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SAB
dalle 09:00 alle 16:00

Prezzo:

Biglietto
€5.00

Biglietto ridotto (18-25 anni)
€2.00

Biglietto integrato (Scavi e Teatro)
€15.00

Telefono:

+39 081 7777008
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Prenotazioni:

Acquistabili in biglietteria oppure online al sito www.ticketone.it
Accessibilità limitata
La pavimentazione è bagnata in più punti ed è scivolosa per via della presenza di sedimentazioni calcaree e di acqua. Inoltre, il percorso prevede molti gradini. Pertanto, non è adatto ai soggetti claustrofobici e alle persone con problemi di deambulazione o in gravidanza, ovvero con patologie influenzabili dal contesto di visita.

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